lunedì 2 gennaio 2012

Il combattimento reale

Pedro Arrigoni è cintura nera di BJJ e ha salvato la vita a un poliziotto aggredito usando tecniche "sportive"

La più classica delle discussioni tra praticanti di arti marziali vede contrapposti i sostenitori delle arti marziali praticate come sport e chi le vede come arti votate all'autodifesa. Sebbene le prime donino a chi le pratica forza, elasticità, esplosività e tecniche per affrontare un avversario non collaborativo, spesso ai suoi praticanti è rimproverato che nei loro allenamenti non siano previste quelle tecniche "letali" che fanno la differenza in una vera situazione di lotta da strada.
I sostenitori dell'allenamento per lo scontro reale, che praticano Close Combat o sistemi di Difesa personale, com'è noto non prendono parte a competizioni sportive e, salvo rare eccezioni, praticano sparring libero. Perché? Questa è in sintesi la risposta presa in un sito di questi sistemi di DP:

"Nelle competizioni è essenziale conformarsi a certe regole e quello che noi insegniamo è utile per la strada dove non ci sono regole. Perché nelle competizioni sono vietati i seguenti colpi che invece sono utili per la via:
  • Testate
  • Colpi gli occhi
  • Morsi
  • Tirare i capelli
  • Attacchi ai genitali
  • Micro leve
  • Colpi alla spina dorsale o alla nuca
  • Colpi alla gola e prese alla trachea
  • Graffi e pizzicotti
  • Soccer Kick
Perché le tecniche proibite nelle gare sportive sono sempre le più efficaci – ecco perché sono vietate! Sono precisamente questi attacchi e la difesa da essi che devono assolutamente essere messi in pratica se vogliamo imparare a difenderci là fuori, nel mondo reale! Se un nostro praticante dovesse combattere secondo le regole di cui sopra, sarebbe disarmato e praticamente ridotto all’impotenza."
Pur costretti ad ammettere che: "Incontri full-contact e l’Ultimate Fighting Championship (UFC), che hanno portato una considerevole ventata di realtà nelle arti marziali sportive e contribuito ad una sana disillusione", la conclusione del loro ragionamento è questa:

"I metodi che possono essere usati in una competizione sportiva non devono essere veramente pericolosi- e aggiungono - “Se un metodo può essere praticato al massimo della forza in un incontro competitivo, allora ovviamente non deve avere la capacità di rendere invalidi, menomare e uccidere – tutte cose le quali, che sia popolare o no dirlo, devono essere insegnate e inserite nella psiche e nel sistema nervoso dell’allievo.”

Per i sostenitori dello streetfighting uno scontro sportivo è regolato e tutelato. In palio c'è una medaglia o la gloria, mentre uno scontro da strada è violento sanguinoso e anche letale. L’allenamento sportivo non sarà in grado di preparare a quegli scenari tipici del confronto da strada, ma con il loro addestramento invece riusciranno a inserire nella psiche degli allievi "la capacità di rendere invalido, menomare o uccidere" l'aggressore (SIC!).
C'è un unico modo per capire cosa veramente si usa in uno scontro, ed è vedere cosa accade nella realtà. Ci sono sparse per il mondo migliaia di telecamere, milioni di telefonini e videocamere che riprendono centinaia di scontri reali e che poi finiscono in rete. Per levarsi ogni dubbio, per rendersi conto di quali tecniche si faccia maggiore uso, basterà schiacciare play e guardarseli. Una volta visti non resterà che rispondere alle seguenti domande:
  • Come lotta la gente in strada. E' riconoscibile uno stile?
  • Quali tecniche sono maggiormente usate, e quali sono efficaci?
Mi sono preso la briga di guardarmi molti di questi video e queste sono alcune delle mie considerazioni. Questi sono gli scenari presi in considerazione: 
  1. Arresto
  2. Detenzione
  3. Scontro ritualizzato 
  4. Rissa 
  5. Rapina
  6. Security
Diamo una risposta alla prima domanda: Come lotta la gente in strada?  Sono rionoscibili seppur in forma "sporca" le seguenti discipline:
  1. Dirty boxing o bare knukle boxing. 
  2. kick o Thai
  3. Lotta olimpica e Judo.
  4. Jiu-Jitsu brasiliano.
Gli "stili" più usati in uno scontro da strada sono la Dirty boxing o bare knukle boxing, la kick o Thai con calci e ginocchiate, nel clinch la lotta olimpica e il judo con proiezioni e sgambetti, a terra regna incontrastato il jiu-jitsu brasiliano. Parliamo di gran parte dell'arsenale delle odierne MMA.

Quali tecniche sono maggiormente usate e quali sono efficaci?:

In piedi prevale l'uso dei pugni al volto: 
  1. Sucker punch (destro di prima intenzione responsabile di molti ko fulminei). 
  2. Hockey punch (destro ripetuto a raffica con presa al bavero) 
  3. Haymaker punch (il classico pugno largo singolo o a ripetizione)  
  4. L'uno due (la classica combinazione pugilistica)
Si vedono anche
  1. Qualche ginocchiata
  2. Rare gomitate
  3. Pochi calci, per lo più tirati bassi
  4. Il terribile soccer kick su avversario a terra
  5. Le testate
Con la diffusione del Jiu Jitsu Brasiliano si assiste all'uso sempre più massiccio di tecniche di lotta sia in piedi sia a terra. Il mata leao (rear naked choke) si aggiudica il premio di tecnica più usata sia per controllare sia per terminare uno scontro. La capacità di dominare il clinch unità all'abilità di portare a terra l'aggressore con una tecnica di lotta o judo, è fondamentale per dominare il combattimento. Vitale è saper schivare i pugni, entrare nel clinch, dominare la fase di prese, saper portare a terra e assicurarsi una posizione di vantaggio. Se si finisce sotto cercar la guardia o ritornare in piedi. Sapersi difendere dai placcaggi e dalle portate a terra, uso corretto dello sprawl e difesa dalle prese. Avere una buon preparazione atletica.

Come si vede anche in strada, si ricorre a quelle tecniche usate negli sport da combattimento con aggiunta di alcune tecniche sporche. Tecniche come calci all'inguine, dita negli occhi, morsi, pizzicotti eccetera, che fanno parte del repertorio del JKD, Krav Maga, Wing Chun/tsun e simili non sembrano essere impiegate in situazioni reali. La realtà dimostra che certe argomentazioni sull'uso di tecniche pericolose, che non permetterebbero a certi stili di fare sport o sparring sono prive di fondamenta. La verità è che queste tecniche non sono usate. 

La conoscenza del jiu-jitsu si è dimostrata essere non solo imprescindibile nei vari tornei di MMA ma anche in reali situazioni di pericolo.

In uno scontro da strada è tutto molto semplice, caotico e sporco, non c'è spazio per tecniche arzigogolate. In questo scenario il bjj si trova a suo agio perché agisce come il valium nei confronti di una persona agitata. Tutte le sue tecniche sono focalizzate a calmare l'avversario, in gergo a "cuocerlo". Tecniche quali cercare di colpire gli occhi, i genitali aumentano la soglia dello scontro perché hanno la caratteristica di irritare chi ne è vittima e si corre il rischio di aumentare la carica aggressiva dell'aggressore.

Per concludere, ad eccezione delle testate e del soccer kick, le tecniche proibite nelle gare sportive non sono le più efficaci. le più efficaci sono il destro al mento e il mata leao a terra. Morsi, dita negli occhi e colpi ai testicoli sembrano essere più tecniche della disperazione, come si vede negli scontri tra i Gracie e i praticanti di altre arti marziali nelle loro sfide degli anni 80 e 90.

Il combattimento in strada è molto diverso da quello tra professionisti su ring o in gabbia, ma detto ciò, praticare uno sport da combattimento resta il modo migliore per essere in grado di reagire nella maniera migliore in una situazione di aggressione da strada. Gli attributi fisici e psichici che si acquisiscono con il confronto in palestra e in gara, sono gli unici possibili e i più vicini a quelli provati quando si lotta con un aggressore. Non ci sono altri modi per cercare di sopravvivere se abbiamo la sfortuna di trovarci coinvolti in uno scontro reale.
Simulare scenari più cruenti ma artificiosi, ricorrendo più che a sparring a coreografie, rischia solo di creare false sicurezze. Le tecniche apprese da persone non preparate fisicamente e non abituate allo sparring con avversario non collaborativo saranno pericolose, non per un eventuale aggressore, ma per loro stessi.

E' dimostrato che le tecniche proibite nelle gare sportive non sono le più efficaci. Le più efficaci, come detto, sono il diretto destro al mento e il mata leao: consentite in tutte le competizioni di MMA.

Quello che loro chiamano "mondo reale che sta la fuori" in realtà è un loro mondo di fantasia popolato da aggressori che lanciano attacchi prevedibili e telefonati a cui rispondere con elaborate sequenze tecniche e con "colpi mortali" buoni per un film d'azione di Hollywood.

6 commenti:

  1. Un calcio od una ginocchiata all'inguine non lo definirei "non efficace". Altrimenti perché i praticanti di sport da combattimento indossano delle conchiglie protettive?

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    1. Per assurdo i colpi bassi sono più pericolosi negli sport che in strada è questo il motivo per cui si porta la conchiglia. Il motivo è semplice. Negli sport di contatto dove due atleti si scambiano colpi per diversi round, e i calci e le ginocchiate sono continui, la possibilità di un colpo ai testicoli è reale.

      I colpi ai testicoli non sono "efficaci" non perché non procurano danni se arrivano a segno ma per la semplice ragione che in strada non vengono utilizzati e se una cosa non è utilizzata vuol dire che allenarla è una perdita di tempo.

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  2. Io credo che la ragione per cui alcune tecniche siano vietata risiede sia nella pericolosità insita nella tecnica ma anche nella cattiva spettacolarizzazione del combattimento. Proviamo ad immaginarci un combattimento con morsi, tirate di capelli , graffi che schifo sarebbe.
    Forse potrebbe divertire qualche sadico ma sicuramente disturberebbe i più. Questo quando ci riferiamo a discipline sportive, quando entriamo nella sfera della Difesa Personale le cose cambiano, in tal caso non si può andare troppo per il sottile però dobbiamo tenere presente che graffi, morsi, colpi ai testicoli, dita negli occhi sono tecniche che non richiedono capacità tali da dover essere allenate. Un atleta da sport di combattimento, a mio avviso se non colto di sorpresa, a buone possibilità di concludere a suo favore uno scontro anche senza dover ricorrere a tecniche così invalidanti . Però , se la situazione lo dovesse richiedere .... la posta in gioco è talmente alta da essere meritevole delle conseguenze legali postume , non credo incontri troppe difficoltà ad usare anche qualche nefandezza pur di salvare la vita anche se non ha mai allenato tali tecniche.

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    1. Quanti video di scontro da strada hai visto risolti da una delle tecniche sporche che hai nominato?

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