martedì 22 novembre 2016

Se lo fai in allenamento lo farai nella lotta

Samir Chantre allenato da Itallo Vilardo

























 Vi propongo con questo post un'altro articolo interessante del preparatore atletico specializzato negli sport da combattimento Itallo Vilardo come sempre polemico nei confronti di chi si improvvisa  e verso certe metodiche poco funzionali e non specifiche per gli sport di combattimento. La versione originale e completa la trovate a questo link

Qualcuno ha visto dei centometristi allenarsi? Li avete visti correre con le narici chiuse, fare sollevamento olimpico, nuotare? No, e volete sapere perché? Perché per la loro specialità tutto questo non serve a niente!

Oggi giorno è comune vedere i più differenti allenamenti possibili principalmente nelle MMA. La metodologia di allenamento si è molto evoluta sopratutto nella parte della fisiologia e nei test. Ci sono macchine che misurano ogni cosa ma ci scordiamo che alla base di tutto c'è il movimento. Il movimento è naturale nell'uomo da secoli non evolve e non cambia.

Il movimento non si evolve, è naturale per il corpo. Siamo in grado di formare il movimento, dandogli tecnica, forza e qualità con un dispendio energetico ogni volta minore. Un pugno non è altro che un movimento di estensione del braccio. La tecnica affinché il movimento sia efficace e con forza è un'altra e va a coinvolgere l'intero corpo.

Quando si allena un individuo occorre fargli raggiungere la perfezione del corpo in relazione allo sport per cui è stato addestrato. 

Se alleniamo un atleta di MMA dobbiamo collocarlo in un contesto di MMA.  Se la lotta richiede fino a 17 minuti (tre turni di 5 minuti con intervallo di 1 minuto), perché l'allenamento specifico (escluso il riscaldamento) dura più di 1 ora? Se l'ottagono ha una dimensione massima di 81m² (formato UFC), perché mettere l'atleta a correre? La corsa non è necessaria, perché sfugge completamente l'attività motoria del gesto motorio dell'attività. Inoltre l'esercizio aerobico è legato al sistema energetico, e non al movimento. Se si dice questo, si può far fare un lavoro aerobico con la lotta, la danza, o qualsiasi altra attività semplicemente rispettando le caratteristiche energetiche dell'allenamento. E se l'obiettivo è quello di far battere il cuore, far prendere uno spavento fa aumentare i battiti, ma in nessun modo può essere considerato un allenamento.

L'atleta deve addestrare esattamente quello che fa, "se lo fa in allenamento, egli lo farà nella lotta, se non lo fa in allenamento, non lo farà nella lotta." Questo dovrebbe essere il motto nell'allenamento e non "più è meglio". Se il principio di specificità è ben presente nell'allenamento di una varietà di sport, perché non è seguito nelle MMA?

I fattori esterni sono già numerosi e possono danneggiare l'atleta in qualsiasi momento. Allora, perché danneggiare l'atleta con un allenamento di questo genere? Per coloro che non fanno nulla, tutto è buono, ma questo non significa che sia la cosa migliore. Ogni allenamento può funzionare, ma formare il miglior atleta  portandolo ad un alto rendimento (in cui ogni dettaglio fa la differenza) è un'altra storia.

Allenarsi col boccaglio (che chi studia la fisiologia sa che non ha nessuna logica), circuiti di peso senza fine, allenamento dentro la sauna possono essere buoni solo per i pazzi o a chi piace soffrire e farsi del male, ma non per coloro che sono degli atleti! Qualcuno ha mai visto un atleta in qualsiasi altro sport, che non sia di combattimento, allenarsi in questo modo? Qualcuno ha visto qualche sport usare la “training mask”? Addestrate il movimento naturale e migliorate la tecnica affinché l'usura fisica sia minore. Ora smettete di guardare video su youtube e andate a studiare!

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